Monte Berlinghera 1930mt - 21/10/2012
Dire che oggi è una bella giornata
è dire troppo poco,
Ci svegliamo abbastanza presto da poter godere di un splendida alba
che colora di oro i pascoli dell'Alpe La Piazza.
Sul prato davanti alla baita ci fanno compagnia un branco di cavalli e
asini.
Tutto è ancora silenzioso, e per me è un privilegio poter
assaporare questi attimi.
Il punto di partenza del nostro giro è
l'Agriturismo Giacomino,
solitamente per salire al Berlinghera si parcheggia vicino alla chiesa
di San Bartolomeo,
da Milano occorre percorrere tutta la statale Regina
o. in alternativa, la superstrada di Lecco portandosi poi dall'altra parte
del lago.
Raggiunto Gera Lario si sale in direzione Montemezzo,
poi si prosegue verso Bugiallo e infine si raggiunge San Bartolomeo.
Ma noi, che stavolta di relazioni non ne abbiamo lette, ci lasciamo
trarre in inganno da un cartello che da qui indica il Monte Berlinghera
in due ore.
Lasciata la macchina ci avviamo in direzione
dell'Alpe Cagarozza,
e già arrivare qui è un'impresa vista la totale mancanza
di segnali,
all'Alpe il primo cartello, per capire cosa c'è scritto occorre
tanta fantasia
seguiamo le indicazione per l'alpe Godone,
nostra prossima tappa.
attraversiamo uno splendido bosco pianeggiante poi,
raggiunto un bivio con un'altro cartello poco chiaro,
decidiamo di prendere la via che sale verso destra.
saliamo lungo una strada forestale in un
bosco ricco di variopinti faggi e pini
e infine arriviamo all'Ape Godone, posta
in un luogo incantevole
è però completamente abbandonata.
qui troviamo un'altro cartello, indica a
sinistra il Sasso Canale e a destra
il Berlinghera, stranamente sull'inidcazione per la nostra via
qualcuno ha tracciato un segno nero come a voler dire di non salire di
li..
Visto che "di là" è segnato solo il Sasso Canale
decidiamo lo stesso di proseguire
verso destra e ci inoltriamo in un'altro splendido bosco.
A tratti si aprono scorci sul lago di Mezzola
e in breve raggiungiamo Prà dell'oro,
altro splendido alpeggio semi diroccato.
arriviamo a una bocchetta dove facciamo
riposare Anouk,
nel frattempo cerco di capire dove potrebbe salire il sentiero e mi avvio
lungo una traccia che all'inizio parte ben pestata, ma appena girato l'angolo
sparisce in
frane e rododendri.
la bocchetta ci regala comunque un'ottima
vista sulle cime intorno a noi
ovunque il mondo è rosso, giallo
e arancio
torno indietro, da qui non si passa soprattutto con la
piccola Anouk
Fulvio parte in esplorazione di un'altra traccia di sentiero
che,
partendo dall'ultima baita prima della bocchetta, sale decisa verso un
gruppo di alberi.
torna indietro poco dopo dicendomi che la traccia si perde
su ripidi pendii erbosi,
e che con Anouk è meglio lasciar stare, è già stanca
e dovremmo portarla in braccio.
Scopriremo poi una volta in vetta che poco sopra a quegli alberi la traccia
ricompariva
pianeggiante e ampia e che, con breve dislivello ci avrebbe portato in
vetta.
Decidiamo di tornare sui nostri passi e di provare l'altra
deviazione,
al massimo rinunceremo alla cima fermandoci all'alpe di Mezzo.
il percorso è ancora su strada forestale piuttosto
ampia
a ogni angolo si aprono pozze d'acqua che fanno la gioia
di Anouk
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