Valpelline - Bivacco Regondi 2590mt - 21/22-06-2014

Il bivacco Regondi fu eretto inizialmente nel 1952
in memoria di Nino Regondi. Inizialmente era una costruzione in lamiera,
dal 1995 è diventato una confortevole costruzione in legno
da circa 20 posti letto. Privo di cucina e stufa,
ma dotato di coperte e con laghi e torrenti a pochi minuti a piedi.

L'idea è di fare una due giorni via dalla cosiddetta civiltà
dedicando buona parte del tempo a scattare foto.
il meteo sembra favorevole quindi consulto Mauro (l'uomo dei bivacchi)
co cui decidiamo di emigrare in "terra straniera".
oltre a noi due e Anouk c'è anche Manuela.

L'arrivo a Glacier offre da subito
ottimi spunti fotografici,
tra una cascata, una cima e il passaggio di un cervo
riusciamo a perdere più di mezz'ora
ma poco importa, la nostra meta di oggi è raggiungibile in poco più di due ore.

Lasciamo la macchina nel parcheggio dove finisce la strada e,
attraversato il fiume, iniziamo subito la salita dapprima in un fitto bosco
che pian piano si apre.
Saliamo con stretti tornanti lungo lo sbocco del Canalone della Gaula

fno ad oltrepassarlo.
Proseguiamo nel bosco che offre
lo spunto per provare "Nemo"

devo dire che è un'ottica assai simpatica da usare
e in questi due giorni la testerò in svariati modi

Sbuchiamo in una valletta erbosa
e ci concediamo una breve sosta per ammirare
il panorama alle nostre spalle

Poco più avanti la sosta diventa lunga,
incrociamo infatti una distesa di Botton d'Oro.
quale scusa migliore possiamo trovare per togliere
lo zaino pesantissimo dalle spalle !??!

Proseguiamo fino a una sella,
abbiamo qualche incertezza sul percorso da seguire,
il sentiero passava alto nel bosco ma ora stanno facendo dei lavori
e bisogna scendere sulla strada forestale
per poi risalire fino all'Alpe de Places

l'alpe è praticamente abbandonata
ed è un vero peccato visto lo splendido panorama che si gode da qui.

proseguiamo lungo la strada fino a raggiungere una chiusa sul torrente.
Da qui ricomincia il sentiero, siamo nell'acquitrinoso piano del Breuil
da cui possiamo ammirare il Mont Gelè e, sulla bastionata alla nostra destra
la nostra meta.

il sentiero sale ripido davanti a noi con stretti tornanti
costeggiando il torrente che proviene dalla Conca dell'Acqua Bianca
o più poeticamente definita la comba des Eaux Blanches

con ben poco sviluppo guadagniamo circa 500mt di dislivello

e raggiungiamo lo spettacolare Lac de la Clusa
da qui manca veramente poco al bivacco

dopo svariati dossi eccoci finalmente arrivati !
alle spalle del Bivacco il Mont Gelè con il suo ghiacciaio
e la catena del Mont Rion

davanti a noi svetta imponente il Grand Combin

un particolare delle guglie del Mont Rion

il Lac Cormet e l'omonimo colle

Ci rilassiamo e prendiamo possesso dei posti letto.
Dopo un veloce pasto ci armiamo di macchina fotografica
e felpa e andiamo a esplorare la zona.
Scendiamo fino al Lac de la Besèya
ancora parzialmente ghiacciato

il problema più grande riscontrato per fotografare questo lago
è impedire ad Anouk di fare il bagno !!!!
Mont Gelè e Gran combin si specchiano vanitosi

Intorno a noi regna il silenzio
interrotto ogni tanto dal fischio di una marmotta
dal gracchiare dei corvi e dal volo di tre aquile.
Godiamo di ogni singolo minuto
che ci regala questa giornata

Girovaghiamo ancora alla ricerca del sentiero per il giorno dopo,
Mauro e Manu in contemplanzione del Gran Combin
da questa angolazione sembra quasi di essere in Nepal

il Mont Rion in tutta la sua imponenza

ogni angolo regala una sorpresa

torniamo al Bivacco ed è già ora di cena,
mentre cuciniamo la nostra zuppetta della knor
arriva un gruppo di cinque ragazzi..
chiacchiera tu che chiacchiero io scopriamo che siamo
praticamente vicini di casa !!!
dai loro zaini esce ogni ben di dio,
pasta, sugo, pacchi di brioches, tonno,
caffe con caffettiera ecc ....

mentre loro cucinano
noi ci godiamo l'inzio del tramonto
che rende argenteo il torrente nel Piano di Breuil

una delicata luce illumina in Mont Gelè e il Lac de la Resèya

 

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