Risaliamo la pietraia e incontriamo ancora della neve,
nonostante il gran caldo ce n'è quasi un metro.
quest'anno la neve ha resistito nei posti più strani,
qui di solito non se ne trova.
superata la neve ci spostiamo sulla destra
e saliamo in un'ampio canale seguendo i bolli e gli ometti,
raggiungiamo un breve pianoro, saliamo ancora un pò
e raggiungiamo un'altro ampio pianoro
da cui si inizia a godere del panorama su Disgrazia e Scerscen
Da qui alla forcella mancano pochi metri.
il panorama si apre sulla valle che scende al Rifugio Bignami
con sullo sfondo la Cima Fontana e il Piz Varuna
ci fermiamo un'attimo a riposare e a cercare di capire
da che parte si sale sul Sasso moro.
Ho stampato una relazione che spiega molto bene dove passare,
ma che è poco chiara su dove si deve attaccare la salita.
Una cosa ci è ben chiara fin da subito,
bolli non ce ne sono, tracce di sentiero neanche,
bisogna seguire a "naso e occhi" i vari ometti,
fosse facile su questo terreno fatto tutto di pietre e sfasciumi,
gli ometti si mimetizzano !!
Capito che si sale esattamente alle spalle
del sasso che indica il rifugio Bignami
partiamo alla conquista del Sasso Moro
e, fatti pochi metri, incrociamo due giovani amici a quattro zampe.
Da qui seguiamo fedelmente la relazione presa dal sito
www.waltellina.com
dove la via di salita è spiegata benissimo in ogni sua
più piccola deviazione.
Raggiungiamo un primo laghetto
molto panoramico e dal fondo fangosissimo
iniziano a comparire Zupò, Argient e i Palù
Seguiamo fedelmente anche gli ometti
(per chi volesse ho la traccia gps di tutto il percorso)
Più in basso alla nostra sinistra compare uno splendido
laghetto turchese
Superate delle rocce dove scorre l'acqua
risaliamo un canalinodove troviamo ancora della neve
Supiamo un'altro salto roccioso
e proseguiamo "dritto per dritto" verso delle
rocce più scure.
Superatele ci troviamo sull'anticima del Sasso Moro 3070mt
Per raggiunger la vetta vera e propria
(di pochi metri più alta)
occorre scendere dall'anticima, oltrepassare un traverso di neve
e arrampicarsi sulla cima.
Da qui ci vorrà ancora una mezzora,
Ermanno ha poco tempo e visto che dall'anticima
si gode l'esatto panorama che c'è dalla vetta
(escluso il Pizzo Scalino)
decidiamo che per noi "va bene così"
Nessuna cima della Valmalenco manca all'appello
quella nera a destra è la cima ufficiale del Sasso moro
(se cliccate sulla foto qui sotto la potete vedere a maggior
risoluzione)
Monte Motta
Rifugio Carate e laghetti delle Forbici
verso la Valtellina
il sentiero dei sette sospiri che porta alla Carate
da qui si vede bene, con questa prospettiva
sembra che il ghiacciaio dello Scerscen arrivi fino al rifugio
il Bernina
un'autoscatto di vetta ci vuole
Esaurito il tempo a nostra disposizione
scendiamo per la via di salita e, una volta raggiunta la forcella,
scendiamo verso il rifugio Bignami
seguendo un comodo sentiero morenico
finita la discesa bisogna percorrere una lunga valle
tra prati e qualche roccia
raggiunto il rifugio bignami scendiamo veloci verso la
diga
mantenendoci sul versante destro
Dal muro un'ultimo sguardo al ghiacciaio del felleria,
alla cima Fontana e al Varuna.
Dalla diga di Alpe Gera
percorriamo lo sterrato e ritorniamo alla macchina
che avevamo lasciato a Campo moro.
il gps dice che abbiam percorso 24.2km in due giorni
Il Sasso moro è una montagna che merita una visita,
ci tornerò quanto prima per provare ad arrivare in vetta.
La salita fino all'anticima è fattibile da tutti,
basta un pò di prudenza visto che è un terreno instabile
e soprattutto occorre prestare parecchia attenzione agli ometti
che si mimetizzano molto bene.
Consiglio durante la salita di voltarsi indietro spesso
per cercare di memorizzare da dove si è passati,
vista la mancanza di bolli
è sconsigliato salire in caso di nuvole basse e scarsa visibilità.
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Camminando
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