Percorso un ripido pezzo di cresta arriviamo al
"salto del gatto" preparo cordino e moschettone
perchè di farlo completamente slegata non ci penso proprio.
Gli uomini tentano di rendermi più facile il passaggio
con frasi simpatiche e allegre...
"ma si tanto non cadi" " e se cadi ti fermi subito"
osservo dubbiosa che li arrivo a valle e loro
"ma noooo, ma va.... "

Sarà ma preferisco legarmi e anche bene,
Andrea invece affronta il passaggio in scioltezza

io con la massima concentrazione penso
ogni singolo passo dove mettere i ramponi, le mani,
il moschettone ...


(foto Massimo Fogazzi)

Massimo avanza spedito e in un'attimo è in cima al canalino

da dove ci scatta questa bella foto


(foto Massimo Fogazzi)

Ed eccoci nuovamente sulla cresta, Massimo mette il turbo,
In parte perchè queste vie lo riempiono di gioia,
in parte per sfuggire al gran freddo e vento...
Va talmente deciso che invece di prendere il traverso
per arrivare alle catene sale dritto fino in cresta

io salgo più lentamente e Andrea mi segue
sostenendomi moralmente.
Oggi sto facendo una gran fatica psicologica,
un'intera stagione senza vie alpinistiche
si sente, devo rifare l'abitudine all'esposizione e ai traversi.

sbuchiamo anche noi in cresta ed ecco apparire il Monte Rosa,
anche lassù tira un gran vento

dietro di noi la valsassina


(foto Massimo Fogazzi)

cerchiamo la via migliore per passare,
ci siamo infatti resi conto che le catene stanno circa 30 metri più in basso.
La prima idea di Massimo è di scendere fino a raggiungerle
poi aggira quegli spuntoni e trova una via più comoda.
nel frattempo chiedo ad Andrea di legarmi,
giusto o sbagliato mi sento più sicura
legata a una corda,
il passaggio per me è complicato
e dopo ci sono da risalire le catene fino in vetta.

Passo passo gli uomini mi spiegano come fare
e riesco anch'io a superare
il ripido canalino e ad arrivare ai cartelli che indicano
il canalino federazione



tiro un sospiro di sollievo,
la parte che più mi metteva ansia è finita
le catene so che con calma le riesco ad affrontare.
E quindi mi godo la splendida luce che illumina
Il bivacco e le pareti della Grignetta

mi concedo anche uno sguardo verso valle,
tutto è avvolto dalla neve e regna
il silenzio

le prime catene

a ogni passo si aprono scenari favolosi

Attendo che Andrea salga
e poi parto anch'io


(foto Massimo Fogazzi)

e finalmente siamo in vetta,
la croce non mi è mai sembrata così bella,
merito anche del ghiaccio che la
stringe in una gelida morsa

entriamo nell'affollato bivacco
giusto il tempo di cambiarci e di bere qualcosa di caldo.

Poi si riparte
discesa dalla Cermenati, con la neve
decisamente più bella che in estate

un'ultimo scatto alla cima

e uno alla parte di cresta che si vede da qui

Mi è stato chiesto
perchè vado lo stesso a fare queste cose
anche se spesso mi fanno paura..

Come si fa a spiegare a parole
la molla che ci spinge a salire lassù,
a sfidare noi stessi e le nostre paure
fino a vincerle... pian piano
ricevendo in premio "solo"
splendidi panorami e grandi emozioni.
Come si può spiegare
perchè amiamo così tanto
la montagna e quello che ci regala...

Come posso spiegare perchè, quando guardo una cima,
mi viene l'irresistibile tentazione di andare a vedere il mondo da lassù...

Forse l'unico modo è portare con noi
coloro che ce lo chiedono
e insegnargli a provare lo stesso amore.

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