2° giorno rif. Croce di Campo/Rif.
San Lucio
La sveglia suona presto anche oggi,
sono le 7.00 e un'abbondante colazione ci attende.
Siamo pronti a partire,ieri sera non avevamo fatto la foto ricordo
al Rifugio Croce di Campo, era troppo buio, rimediamo stamattina
con uno scatto fatto da Elena.
ed eccoci in marcia in direzione Alpe Piazza
Vacchera,
sullo sfondo la piramide del Pizzo di Gino
sembra chiamarci, ma in questo trekking non è previsto salire lassù
aggiriamo il Pizzo di Gino seguendo per
il primo tratto
la via normale di salita. Una visita ai resti delle trincee della Linea
Cadorna
è obbligatoria.
Andrea ci racconta sia la loro storia che
quella delle numerose
coppelle che si trovano da queste parti.
Fare questi tre giorni con una guida esperta del luogo
e con Marco che ci racconta la natura che incontriamo
aggiunge un tocco particolare al già stupendo itinerario.
lasciamo le trincee e tenendoci a mezza
costa raggiungiamo la bocchetta di Sengio
Se effettuato questo giro in tarda primavera su questo versante
non è difficile trovare ancora canali pieni di neve dove occorre
prestare la massima attenzione.
Raggiunta la bocchetta percorriamo per pochi
metri
l'alta via dei monti Lariani
abbandoniamo presto l'Alta via
e continuiamo a seguire i bolli bianchi e rossi sempre ben visibili.
il percorso ricostruito da Andrea passa
esattamente qui,
al primo momento lo osservo perplessa partire deciso,
ma poi lo seguo fiduciosa... saprà ben dove ci porta !
arriva anche il resto del gruppo con il
Pizzo di Gino sempre vigile alle nostre spalle
raggiungiamo il Motto della Tappa/Cima Verta
dove incrociamo una vecchia strada militare
che ci fa perdere un pò di quota.
fino a raggiungere la bocchetta della Tappa tra la val Cavargna e la val
Morobia ( svizzera)
risaliamo un facile saltino roccioso che
da lontano sembra insormontabile
ma una volta vicino si risale con uno stretto sentierino.
Siamo ora a cavallo del confine svizzero,
risaliamo ancora un poco e raggiungiamo la Cima della Valletta o Mottone
della Tappa
dalla parte Svizzera possiamo goderci il panorama e il sole
proseguiamo lungo la dorsale di confine
verso il rifugio Croce di Campo si prepara
un gran temporale,
occorre affrettare un pò il passo
stando ovviamente ben attenti a dove si
mettono i piedi!
come dice un proverbio "la fortuna aiuta gli audaci"
e il temporale rimane confinato dal Rifugio verso il lago,
passiamo in successione sotta alla cima
del Monte Stabiello,
e sotto alla cimetta della Segonaia,
pausa pranzo sotto l'anti cima della Vetta del Vallone
la cresta è splendida,
panoramica e divertentissima
uno sguardo al panorama verso il Pizzo di
Gino,
una telefonata di Elena ci conferma che siamo stati veramente fortunati,
al Rifugio è scesa una super grandinata mentre noi eravamo al sole.
Uno sguardo verso le Grigne
ripartiamo mentre il temporale scarica anche
in svizzera
superiamo il monte Segor
e passiamo sotto alla Cima della Garzirola alla croce della Basciola.
L'incontro inaspettato con un branco di cavalli liberi
ci regala altre emozioni e la scusa per scattare qualche foto
Beati loro che si godono la libertà
di stare tra i monti
tutti i giorni
Da qui scendiamo verso il Rifugio San Lucio
arriva il sole anche sulle Grigne
qui si trovano ancora i resti delle antiche
linee di confine
e finalmente avvistiamo il Rifugio San Lucio
(tel. 335476129)
con l'ominima chiesa del XIV secolo
dopo cena ecco il meritato tramonto
il temporale che se ne va lascia pian piano
spazio
a uno splendido cielo
e a un'ancora più splendida stellata.
una doccia, qualche chiacchiera e si va
a dormire,
domani ci attende l'ultima tappa del nostro cammino.
La seconda tappa del "sentiero dei
Gauni"
si svolge in un'ambiete più montano
rispetto alla prima,
quasi interamente in cresta richiede
particolare attenzione e piede sicuro.
i numerosi i bolli segnati da Andrea
permettono di seguirla senza paura di perdersi.
occorre però tenere a mente che è lunga
ben 16km con circa 700mt di dislivello
e che gli unici punti di appoggio sono i due rifugi.
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Camminando
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