Valgerola - Pizzo Trona - 2510 mt - 15/10/2011
Il Pizzo Trona è la seconda cima
della Valgerola,
ed è più basso del Pizzo dei Tre Signori solamente
di una quarantina di metri.
Come il suo "rivale" offre un panorama strepitoso
in aggiunta a una salita ben più impegnativa e divertente.
Non ho ancora salito il Pizzo dei Tre Signori,
e non sono mai stata in Valgerola,
ma quando leggo su onice la relazione della salita al Pizzo Trona
la mente inizia a fantasticare.
Decidiamo quindi con Andrea di tentare questa
cima,
all'arrivo a Pescegallo, iniziamo la giornata come "gorilla nella
nebbia"
il meteo recita "nubi sparse e schiarite" ..
probabilmente tutte le nubi sparse si sono radunate in Valgerola!
Parcheggiamo l'auto nei parcheggio degli impianti di Fupes (1454mt)
la relazione dice di seguire la strada sterrata e, dopo aver incontrato
una baita,
di proseguire nel bosco. Partiamo decisi e dopo 200mt di dislivello
senza incontrare nessuna baita inizamo a pensare di aver sbagliato strada.
La visibilità è scarsa, decidiamo di tornare sui nostri
passi,
mentre scendiamo le nubi si aprono e vediamo la baita
a 100mt scarsi dal parcheggio..
Abbiamo perso una mezzora buona,
la nebbia ci circonda ma decidamo lo stesso di salire fino ai laghi,
al massimo ci fermeremo li.
il sentiero sale in un bellissimo bosco
di larici,
qui l'autunno è arrivato!
Raggiunta la baita del Dossetto
aggiriamo un costone erboso ed entriamo
nel cuore della Val Tronella,
la nebbia ci avvolge
rendendo il panorama spettrale
ora il sentiero prosegue in ripida salita
con numerosi tornanti,
intuiamo sopra di noi la presenza di pareti verticali,
che le nuvole lasciano intravedere solo a tratti
a un certo punto il sentiero diventa quasi
pianeggiante
e raggiunge una baita,
la superiamo e percorriamo un breve traverso pianeggiante
che ci porta a una sella,
la relazione dice che questo luogo si chiama "Piich"
anche qui la percezione è che intorno
a noi ci sia già un grandioso panorama,
se solo le nubi lo lasciassero intraverdere un poco..
Ora bisogna aggirare il Pizzo del Mezzodì
con un lungo e pianeggiante sentierino
e finalmente raggiungiamo il lago di Trona
Davanti a noi, avvolto in minacciose nubi
nere,
c'è la nostra meta...
Attraversato il muro della diga bisogna salire
seguendo le indicazione per il Pizzo dei Tre Signori,
superata una breve salita
il sentiero risale una ripida pietrai, l'aria è gelida
e l'erba e gli alberi sono ricoperti da uno strato di ghiaccio,
raggiungiamo il lago dell'Inferno e siamo
ancora avvolti
dalle nubi, pensiamo da che parte salire,
si potrebbe fare il Tre Signori visto che Andrea già conosce la
salita,
ma da qui è ancora lunga.
Dopo un breve consulto decidiamo di provare lo stesso il Trona,
mal che vada non avremo panorama.
La traccia gira dietro alla casa dei guardiani
e passa attraverso dei massi giganti,
poi prosegue per un breve tratto in piano
costeggiando il lago, fino a una decisa
svolta verso sinistra.
L'erba ghiacciata brilla creando dei giochi di luce stupendi,
peccato avere solo la G12, ci voleva la reflex per
immortalarla al meglio
Da qui si inizia a salire ripidamente seguendo il "sentiero",
anzi no la "traccia di sentiero"... o forse è meglio
dire
le "zolle erbose misto terra"
chiedo a chi sta "lassù" di regalarci almeno 10 minuti
di visibilità
una volta in vetta, e anche stavolta mi ascoltano..
il cielo inizia ad aprirsi pian piano
raggiungiamo la cresta che ci porta
verso il tratto attrezzato.
aggiriamo un altro dosso, saliamo ancora
un pò e..
magia, alle nostre spalle compaiono
Disgrazia, Bernina, Cresta Guzza, I Palù
Da questa parte l'erba è completamente
ghiacciata
Restiamo incantati da questo splendido panorama,
dall'altra parte iniziano a comparire i 4000 svizzeri.
Ripartiamo decisi, ora siamo sicuri che arriveremo in vetta.
Arrivati al tratto attrezzato, prepariamo due cordini con moschettone
per assicurarci alla catena e ci leghiamo con la corda.
Meglio abbondare in sicurezza, visto che ancora non so se
sarò in grado di arrampicare lungo la placca verticale
che si vede davanti a noi, lassù in cima.
superato il primo traverso, aggiriamo uno
sperone roccioso
qui dietro è tutto ricoperto di ghiaccio,
i sassi sono delle lastre, in alcuni punti mucchi di grandine congelata
e anche l'erba è scivolosa.
sotto di noi il lago di trona,
superiamo un primo tratto di sfasciumi e sbuchiamo al sole.
(foto di Andrea)
Ora siamo alla placca verticale,
il tratto più impegnativo,
procediamo con cautela
Andrea sale tranquillo e quando è in sicurezza parto io.
alle mie spalle il lago dell'Inferno
ora complentamente illuminato dal sole
(foto di Andrea)
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